IMMOBILI TROPPO CARI PER LE TASCHE DEGLI ITALIANI


Ha fatto molto scalpore, in questi giorni, il report pubblicato da Confindustria sullo stato del mercato immobiliare italiano. Fra i molti dati interessanti riportati dallo studio, uno di quelli che più ha suscitato interesse è legato ai costi delle case in rapporto al reddito delle famiglie italiane.

 

Se i primi sono scesi di circa il 10% nel periodo preso in esame, vale a dire il quadriennio compreso fra il 2008 e il 2012, sono rimasti comunque troppo alti rispetto alle capacità di spesa delle famiglie italiane. In confronto con la media registrata nel lungo periodo, ad esempio, nel solo primo trimestre dell’anno attualmente in corso il rapporto fra costi degli immobili e redditi disponibili è rimasto superiore al 9% (+9,2%).

 

Ad incidere notevolmente su questo rapporto anche il fatto che, in virtù del periodo di recessione economica che stiamo vivendo, il reddito procapite degli italiani è rimasto sostanzialmente stabile, attestando il suo incremento su un debole +0,3%. Per questo motivo la situazione, secondo le previsioni di Confindustria, potrà in qualche maniera tornare a stabilizzarsi nell’ottica di lungo periodo solo e soltanto se si andrà ad operare sui prezzi delle case che, ovviamente, dovranno scendere.

 

La situazione è in stallo anche per la crisi di liquidità delle banche e la conseguente reticenza degli Istituti di credito a concedere mutui per valori anche solo lontanamente vicini a quelli di qualche anno addietro. Secondoi dati diffusi qualche mese fa dal comparatore Mutui.it, ad esempio, il loan to value (vale a dire il valore dell’immobile finanziato attraverso il mutuo) su cui si stanno orientando le banche italiane per i finanziamenti erogati per l’acquisto della prima casa non supera in media il 49%.

 

Fonte: articolo di Andrea Polo da immobiliare.it del 04/09/2012

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